Dopo tanta, tanta attesa ieri è arrivata sulla piattaforma Netflix la prima stagione completa di Shadow and Bone!

La stagione si compone di otto episodi di circa 45 minuti e a grandi linee assorbe la storia del libro Tenebre e ossa e qualche elemento di Sei di corvi. Infatti, era stato preannunciato che i corvi si sarebbero visti in una parte temporale precedente al libro stesso, e così è stato.

Premessa…. è fantastica!!!!!! Dovete assolutamente vederla!

La sinossi ufficiale di Tenebre e Ossa, la serie di Netflix:

In un mondo diviso in due da un’enorme barriera dell’oscurità perpetua, dove creature innaturali si nutrono di carne umana, una giovane soldatessa scopre un potere che potrebbe finalmente unire il suo Paese. Ma mentre lotta per affinare il suo potere, le forze pericolose la circondano. Ladri, assassini e santi ora sono in guerra, e per sopravvivere ci vorrà più della magia.

La serie è stata girata tra l’ottobre 2019 e il febbraio 2020, a Budapest, in Ungheria, e a Vancouver, in Canada.

L’ambientazione, i costumi e le musiche li ho trovati davvero rispettosi dell’ambientazione del libro e adeguati alle aspettative dei fans. Non mi è sembrato che ci fosse un’eccessiva digitalizzazione, o forse ero troppo immersa nella storia!

Gli interpreti sono tutti molto bravi, ma in particolare ho apprezzato gli attori Ben Barnes che interpreta l’Oscuro) e Jessie Mei Li che interpreta Alina sono davvero intensi ed emozionanti.

Il personaggio di Jesper è figo quasi quanto quello del libro (che non è poco), e l’aggiunta di un co-interprete….Milo….è stato alquanto inaspettato e spassoso!

Kaz e Inej mostrano molte insicurezze, debolezze, specialmente in riferimento ai loro aguzzini, Pekka Rollins e Tante Heleen.

Nina e Matthias mostrano (nella corretta crono storia dei libri) come si sono conosciuti e come si arriva ai fatti che poi si avvicendano in Sei di corvi.

Il ruolo di Zoya è più evidente, il suo cambiamento è repentino e fondamentale per la trama, mentre quello di Genya molto meno, il suo personaggio appare meno frivolo ma anche meno importante, sicuramente i risvolti futuri compenseranno.

Anche l’Apparat ha un ruolo più amichevole e a cui Alina si apre più facilmente, così come con Maria e Nadia, personaggi di nicchia nel libro.

Forse molte di queste differenze sono date dal fatto che i libri li viviamo quasi esclusivamente dal punto di vista di Alina, mentre nella serie abbiamo una visione molto più ampia ed oggettiva.

Il cervo di Morozova ha una figura molto esplicativa, è esattamente come me l’ero immaginato quindi ho molte speranze per il futuro……

Dicevo che a grandi linee è la storia di Tenebre e ossa, e c’è qualche elemento sopratutto riguardante l’Oscuro, che vediamo con un po’ di anticipo rispetto al libro. Naturalmente, dovendo far convergere i Corvi ed Alina ci sono alcune modifiche all’intreccio, ma niente di oltraggioso dal mio punto di vista. Leigh Bardugo oltre ad essere co-produttrice ha approvato tutte le modifiche e si vede; e credo abbia voluto lievemente modificare la percezione che aveva dato di Mal, che è un po’ meno insopportabile rispetto al libro.

Il ruolo che viene dato alla monarchia, sempre debole, alle guerre ed alle alleanze è più evidente rispetto ai testi; penso che valga sia da tappeto rosso per l’arrivo di Nikolai (mio adorato) sia per aumentare il target dell’età a cui è rivolta la serie.

Momento serietà.

Nella serie è più evidente come l’Oscuro rappresenti quegli uomini affascinanti ma che ti isolano dal mondo minando tutte le tue convinzioni e sicurezze. Teoria che viene confermata da un recente post della Bardugo su Instagram che mostra come è cambiata la sua vita negli ultimi dieci anni, menzionando una relazione morbosa di questo tipo. L’Oscuro rimane affascinante ed una calamita vivente ma Alina recepisce la sua vera identità con largo anticipo, rispetto al libro, e sembra subirne meno le conseguenze. Anche la Faglia si recepisce come l’oscurità in ognuno di noi, un luogo pieno di mostri che ogni tanto è necessario attraversare ma che si può vincere; nonostante questo possa lasciare degli strascichi più o meno visibili. Anche l’argomento diversità viene trattato con più forza, avendo scelto Jessie Mei Li come attrice per il ruolo di Alina, viene menzionata una discendenza Shu che nel libro non esiste; questo giova alla discussione interrazziale ed anche all’attitudine di Alina di essere prima denigrata e bullizzata per poi diventare l’eroina coraggiosa e spavalda.

È una di quelle poche occasioni in cui la serie non tradisce i lettori, zero trash devo dire, sono riusciti a far combaciare la trilogia dei Grisha ed un’introduzione alla dulogia dei Corvi (aggiungendo qualche elemento “storico” nuovo) incredibilmente.

Il fatto che io avessi davvero poche speranze che la serie potesse competere con i libri forse mi ha aiutata, comunque la serie è comprensibile anche per chi non ha letto i libri. Il consiglio è di vederla! Fine.