Titolo: The giver – La rivincita, Gathering blue

Autore: Lois Lowry

Genere: Distopico, Young adult

Casa editrice: Giunti

Data di pubblicazione: 2000

Formato: Cartaceo/E-book

Pagine: 272

Sinossi:

Ambientato in una comunità del prossimo futuro al pari di The Giver, in un villaggio dove ognuno pensa solo a se stesso e le persone con malattie o problemi fisici sono considerate inutili per la comunità e vengono lasciate morire, una ragazzina zoppa lotterà per conquistarsi il diritto di vivere. Ma, riuscendo a ricavarsi un posto all’interno di quella società, si renderà poi conto di come sia profondamente sbagliata e di quanto sia necessario cambiarla. Rifiuterà quindi l’occasione che a un certo punto le verrà offerta di scappare, e deciderà di fermarsi per iniziare a cambiare le cose dall’interno.

“Le vere emozioni scavano in profondità e non c’è bisogno di parlarne. Si sentono e basta.”

Siamo nello stesso mondo di The giver, Il donatore; ma in un villaggio diverso. Qui la regola è che ognuno pensa per sé, non c’è spazio per le persone deboli o con disabilità, per le malattie o per chi per un motivo o un altro non può sostenere la comunità. Perciò per Kira, nata zoppa e orfana di padre non ci sarebbe spazio nel villaggio. È sua madre a combattere per lei, per tenerla in vita, per riuscire a farla crescere. Finché, già nel primo capitolo, anche lei muore. Kira rimane sola al mondo e osteggiata da tutto il villaggio.

Ma lei è forte e coraggiosa, così come sua madre le ha insegnato ad essere, combatte per il suo posto nel mondo e viene accolta a palazzo dopo una serie di vicissitudini che portano alla luce le sue magiche doti di ricamatrice. Qui conserva la sua amicizia con Matt, un ragazzino ribelle e tutto pepe che le vuole bene come ad una sorella. Conosce Thomas che invece ha il dono di saper intagliare il legno, diciamo come nessun altro. Kira ancora inesperta nell’arte del ricamo impara da Annabella, un’anziana saggia del villaggio, l’arte della colorazione dei fili grazie all’utilizzo delle erbe. Impossibile non affezionarsi ai personaggi e non temere per la loro incolumità in più di un’occasione.

Coloro che hanno il dono faranno grandi scoperte, anche grazie a Matt personaggio fondamentale. Nel finale la storia si intreccia al primo ed ai libri successivi pur mantenendo la sua indipendenza ed il buon bel finale auto conclusivo.

Si parte con una visione del mondo patriarcale e maschilista, le donne non hanno neanche diritto all’istruzione. Nonostante gli uomini possano essere istruiti, sono incaricati alla caccia ed agli approvvigionamenti quindi spesso preferiscono mantenere la famiglia e non sprecare risorse. In seguito troviamo un’evoluzione in Kira e nel villaggio stesso. Vediamo come la formazione faccia la differenza, come le sicurezze che ci si auto concede possano cambiare la nostra visione del mondo.

La narrazione è datata e perciò l’ho amata infinitamente, la ricchezza nei dettagli seppur nella loro semplicità porta il lettore nel mondo che la Lowry ha disegnato per noi. Un modo gentile e d’altri tempi per far emergere storie con la capacità di formare le giovani menti. Un romanzo young adult, che non deve mancare nelle librerie dei più giovani o degli adulti che vogliono sognare.

L’autrice

Lois Lowry, scrittrice statunitense, è nata nel 1937 alle Hawaii. Di origini norvegesi della discendenza paterna, durante l’infanzia veniva chiamata dai parenti nord-europei Sena.
È la seconda di tre figli, Helen, la sorella maggiore e Jon il fratello minore. La famiglia entra in lutto nel 1962 a causa della morte prematura di Helen, a soli 28 anni. Proprio il trauma subito e le vicende contigue hanno portano la Lowry a scrivere l’acclamato Summer to Die. Il padre, Robert, è stato un medico dell’esercito e negli anni prima e dopo la seconda guerra mondiale ha portato la famiglia a vari trasferimenti forzati, dapprima a Brooklyn (New York City) poi Carlisle (Pennsylvania), Tokyo (Giappone), Governors Island.
Prima di dedicarsi alla letteratura per ragazzi è stata, nel corso degli anni settanta, fotografa e giornalista freelance.
Nella sua carriera da autrice ha vinto due volte la prestigiosa Medaglia John Newbery: la prima volta nel 1990 per Number the Stars (tradotto e pubblicato in italiano da Giunti con il titolo Conta le stelle) e successivamente per The Giver (nel 1993). The Giver. Il donatore ha due seguiti La rivincita (2000) e Il messaggero (2004). Attualmente vive nel West Cambridge.