Titolo: Mia Cara Jane: Lettere a Jane Austen

Autore: Amalia Frontali

Genere:  Narrativa storica

Casa editrice: Words Edizioni

Data di pubblicazione: 06/05/2022

Formato: Cartaceo/E-book

Pagine: 253

Sinossi:

Nel gennaio 1796 Thomas Langlois Lefroy, futuro Capo della Corte Suprema irlandese, e Jane Austen, futura autrice di grandi capolavori della letteratura, entrambi ventenni, si conobbero e si piacquero. A questa innocente attrazione – ci dice la storia – nulla seguì. Jane non si sposò mai e Tom contrasse un’unione di convenienza, che gli garantì un suocero potente, una ricca dote e la protezione economica di uno zio già molto contrariato da matrimoni indesiderabili in famiglia. Gran parte delle lettere di Jane Austen, dopo la sua morte, fu data alle fiamme dalla sorella Cassandra, per motivi che non sono mai stati veramente chiariti. Qui finisce la verità storica.

E se, invece, Tom Lefroy, dopo quell’occasionale conoscenza, avesse scritto una lettera a Jane Austen? Se a quella lettera – imprudente e ingiustificabile dalle convenzioni sociali – fosse seguita una vera e propria corrispondenza?

Le lettere di Tom a Jane, che sono pura invenzione letteraria, si incastrano però con minuziosa esattezza con le biografie storiche dei protagonisti: personaggi, luoghi ed eventi sono reali e mostrano che quello che non è mai accaduto sarebbe però stato possibile e plausibile. In un serrato contrappunto fra realtà storica e immaginazione, la trama si dipana fra continui echi delle Lettere austeniane sfuggite alle fiamme, citazioni dei capolavori, precisi riferimenti a viaggi, vicende e personaggi storici.

Qui brucia un po’ la tastiera.

Amo Jane Austen, e non amo i testi ispirati a lei. Quando si toccano autori di questo calibro è fisiologico che l’aspettativa sia più alta, quindi occorre una penna di un certo livello.

Scegliere di scrivere un libro in sole lettere e dal punto di vista di un unico personaggio richiede altrettanta bravura. Poiché bisogna saper sfaccettare i personaggi, descrivere il contesto e tessere la trama ove lo stesso, unico personaggio non vede/sente/percepisce.

Si poteva creare un incipit iniziale, per dare delle informazioni sul setting generale; proprio in mancanza di quanto sopra descritto.

La prefazione dell’autrice svela tutto riguardo al testo, quello che ci aspetta nella lettura; sembra alzare le mani riguardo a quanto verrà.

La scrittura in sé è buona, anche la prosa è romantica ed adeguata alla narrazione ma non è sufficiente.

I sentimenti da parte di lui sono eccessivi e melensi, si rischia il diabete ad un terzo di libro. Manca dell’arguzia e dell’ironia che ci si aspetta menzionando una pioniera come Jane Austen e questo rende il testo debole in credibilità e pesante in lettura.

Sono certa che l’autrice possa avere del potenziale in altre vesti, spero di scoprirlo presto.

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L’autrice

Amalia Frontali è uno pseudonimo. In quanto tale, ha la fortuna non di indifferente di poter fare sempre e solo ciò che preferisce, vale a dire leggere, cucinare, passeggiare col suo cane e uccidere piante in vaso. E naturalmente scrivere. Amalia scrive dal 2017, sperimentando generi, registri e forme narrative. Ha un debole per lo stile epistolare e per le ambientazioni storiche e belliche.